venerdì 28 agosto 2015

Recensione di "Vacanze in villa" di Sophie Kinsella \ Madeleine Wickham

Salve amici carissimi, 
l'estate e la mancanza di esami imminenti (sto per iscrivermi alla magistrale, quindi sono liiiibera, anche se ancora per poco), mi permettono di procedere spedita con le mie letture.
L'ultima recensione era su un libro della Kinsella, che mi aveva entusiasmato davvero tanto, quindi ho pensato di comprarne un altro: "Vacanze in villa", dove lei si firma come Madeleine Wickham.
Mi viene una sola parola in mente: D E L U S I O N E!




Titolo: Vacanze in villa
Autore: Madeleine Wickham \ Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
261 pg, 2011

TramaChloe ha davvero bisogno di una vacanza. Non ne può più di confezionare abiti nuziali, lei poi che non è neanche sposata! Ed è un momento delicato perché Philip, il suo compagno, ha seri problemi di lavoro e non riesce a pensare ad altro. Meno male che Gerard, uno dei suoi più cari amici, le presta la sua meravigliosa villa in Spagna dove trascorrere qualche giorno in pace... Hugh non è felice. Amanda, la sua impeccabile moglie, sembra più interessata ai colori delle pareti del loro lussuoso appartamento che a lui, e a Hugh non resta che lavorare dalla mattina alla sera. Ma Gerard, un vecchio compagno di scuola che ha rincontrato per caso, gli dà l'occasione di spezzare questa opprimente routine proponendogli un breve soggiorno nella sua casa in Spagna... Perfetto! E così Chloe e Hugh si ritrovano con le rispettive famiglie nello stesso momento e nello stesso posto, scoprendo con grande disappunto che Gerard ha promesso la villa a entrambi. Dopo lo sconcerto iniziale, sono costretti a convivere tra piccoli disagi e, soprattutto, tensioni sotterranee. Perché Chloe e Hugh hanno un passato in comune, un passato che torna prepotentemente a galla durante una vacanza che si rivelerà piena di imprevisti e sorprese. "Vacanze in villa" è una commedia sulla difficoltà di difendere l'amore dalle insidie dell'abitudine e della quotidianità, in una sfida che si combatte - e si vince - giorno dopo giorno.

Cosa ne penso: Ho una domanda da porre: ma siamo sicuri che ci sia la Kinsella dietro questo libro? Sono rimasta a dir poco allibita, è lontano anni luce da "Ho il tuo numero", l'ho trovato banalissimo, scontato, ma soprattutto odioso. Protagoniste del libro sono due famiglie: quella composta da Chloe, il marito Philip e i due figli Sam e Nat, poi ci sono Hugh, con la moglie Amanda, le due bambine (il cui nome credo non freghi a nessuno) e Jenna, la babysitter.
Posso dire che ho odiato tutti, ma proprio tutti?! Forse si salvano solo i figli delle coppie. Farò una recensione un po' diversa e cioè di ogni personaggio, perchè della storia banale c'è poco da dire.
Chloe: Lei è una sarta, una donna che ha sofferto molto in passato e che in qualche modo vuole far pagare (almeno io così l'ho vista) tutta la sofferenza repressa al marito. Ho visto in lei una donna parecchio inca**ata col mondo, pronta a far pagare qualsiasi passo falso al marito. Il marito, in realtà è un convivente, ma è più comodo dire marito,  che rischiava di perdere il lavoro da un momento all'altro, non poteva parlare di lavoro, non poteva parlare con i colleghi per sapere se c'erano novità e non poteva sfogarsi con nessuno, perchè Chloe così aveva deciso e quindi a ogni minimo accenno rischiava una crisi isterica. Inoltre non ho apprezzato il fatto che lei sarebbe stata quasi disposta a mandare tutto all'aria, matrimonio e famiglia, per un uomo che le aveva spezzato il cuore e che si era dimostrato inaffidabile.
Philip: Lui forse è l'unico martire della situazione. Non può parlare con la moglie, anzi no, la convivente,  delle sue preoccupazioni e mi sembrava che quasi vivesse con l'ansia di qualche catastrofe. Il suo è un personaggio positivo, perchè nonostante tutto si è sempre rivelato un compagno e un padre perfetto, che ha amato Sam come se fosse suo figlio. Nonostante tutte queste doti, capisce che Chloe (donna molto indecisa e capricciosa) è insoddisfatta e ne soffre.
Hugh: Lui è un perfetto idiota (concedetemi il termine). Ritrova una sua vecchia fiamma e totalmente incurante della moglie e delle figlie decide di lasciarsi andare, come se nulla fosse. Il culmine lo raggiunge quando [PERICOLO SPOILER] propone a Chloe di lasciare tutto e tutti, di ricominciare daccapo, di sposarsi. Così, come se avere una moglie e dei figli fosse una barzelletta! Personaggi del genere sono a mio modo di vedere insopportabili. L'ho trovato immaturo e molto "bambino", succube della moglie, che ama, ma tradisce (!!!). Poi ha un lampo di genio nel finale e capisce quello che sta per buttare all'aria e rinsavisce, ma decide comunque di trascorrere un'ultima notte (davanti a tutti) abbracciato alla povera Chloe...
Amanda: Ok, il suo è un personaggio che ho rivalutato. All'inizio, mentre leggevo, me l'ero immaginata esattamente così

La riconoscete? E' la moglie di Stu in "Una notte da leoni". Veniva descritta proprio come lei: una donna acida, sempre in preda a una crisi di nervi e che rende il marito totalmente succube. All'inizio la sopportavo poco, anche perchè impediva al marito di stare con le figlie (altro segno di debolezza di Stu, ehm Hugh). Poi invece l'ho apprezzata davvero: perchè lei è una donna che ha sacrificato la sua vita per stare con le figlie (vorrebbe lavorare, ma per loro si limita a fare la casalinga) e per il marito (che, come vedete, l'ha ripagata per bene...). Allo stesso tempo si è dimostrata una donna forte, ma il fatto che è stata tenuta all'oscuro di tutto è secondo me un punto debole del libro.
Jenna: Concludo con lei. Anche nel suo caso l'ho immaginata come un personaggio già visto in tv. 
Sì proprio lei, la Julia Roberts di Pretty Woman. E' una ragazza frizzante, piena di vita e sempre pronta a scherzare. I vari "scherzavo!" li leggevo proprio con la voce della Roberts (o meglio la doppiatrice). Superato l'idillio ho odiato anche lei (sì non si scansa nessuno), perchè ha letteralmente illuso e "sfruttato" un ragazzino come Sam, per il puro piacere personale.
Voglio concludere con un ultimo dettaglio: il fatto che 200 e passa pagine fossero tutte ambientate in una villa ha reso la storia moooooolto noiosa e davvero poco dinamica. 
Mi rendo conto che la recensione è piuttosto lunga, ma dovevo "sfogarmi" in qualche modo. 
Sono sicura che gli altri libri della Kinsella sono migliori (ne ho già ordinati due), ma penso che eviterò come la peste quelli firmati "Madeleine Wickham"!

Valutazione: 1 su 5!



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