domenica 31 gennaio 2016

Recensione di "Central Park" di Guillaume Musso

E' assodato che non sono morta, ma ho un po' trascurato il blog.
Comunque ritorno con una recensione di un autore che adoro: il mio amatissimo Guillaume Musso.



Titolo: Central Park
Autore: Guillaume Musso
Editore: Bompiani
2015, 304 pg.


TramaNew York. Otto del mattino. Alice, una giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. Non si conoscono e non ricordano nulla del loro incontro. La sera prima, Alice era a una festa sugli Champs-Elysées con i suoi amici, mentre Gabriel era in un pub di Dublino a suonare. Impossibile? Eppure... Dopo lo stupore iniziale le domande sono inevitabili: come sono finiti in una situazione simile? Da dove arriva il sangue di cui è macchiata la camicetta di Alice? Perché dalla sua pistola manca un proiettile? Per capire cosa sta succedendo e riannodare i fili delle loro vite, Alice e Gabriel non possono fare altro che agire in coppia. La verità che scopriranno finirà per sconvolgere le loro vite

Cosa ne penso: Premetto che ho letto tutto di Musso (mi manca solo "Aspettando domani"), ho sempre apprezzato questo autore per la sua capacità di saper unire un tocco di sovrannaturale con la realtà. Questa sua peculiarità l'ha persa negli ultimi libri che si trasformano comunque in gialli abbastanza scorrevoli. 

Parecchi suoi libri si basano su un'"illusione" creata ad hoc per il lettore e per il protagonista e questo vale anche per Alice. Alice è una giovane donna che si sveglia nel bel mezzo di Central Park, ammanettata ad un altro uomo. Tutta la storia si sviluppa sul loro tentativo di "andare indietro nel tempo", per capire come fanno a ritrovarsi lì e per colpa di chi. Il tutto viene ovviamente svelato nel finale, ma nel mezzo c'è una storia sicuramente ben sviluppata, piena di flashback che ci permettono di capire il passato di Alice. Devo essere sincera, non l'ho apprezzata tanto. Non sopporto le persone troppo cocciute che finiscono per diventare arroganti, per via delle loro scelte, nè tantomeno apprezzo le persone che si piangono addosso e continuano a vivere nella loro "tristezza". La sua testardaggine, la sua volontà di farsi giustizia da sola le costeranno davvero molto caro e sembra comunque non apprezzare lo sforzo del suo stesso padre che prova a far giustizia per lei. L'ho vista come un'eterna scontenta, un'eterna vittima del mondo e degli altri e un'eterna incompresa. 
Ho invece apprezzato Gabriel, amato e odiato per tutto il racconto. Alla fine il suo è l'unico personaggio veramente positivo della storia, l'unico davvero buono (una bontà che onestamente non ho trovato nella coprotagonista).
Il finale m'è piaciuto tantissimo, ha una morale molto chiara e cioè che la vita va vissuta, nonostante gli ostacoli, e soprattutto vanno apprezzati tutti i suoi momenti, tutte le piccole gioie che scandiscono le nostre esistenze.
Per il resto Musso è una garanzia, per me non sbaglia mai, anche perchè i suoi libri, nonostante la scorrevolezza, non sono mai banali!
Inoltre grande Guillaume per essere tornano con le mini citazioni a inizio di ogni capitolo (è una cosa che apprezzo molto!).

Voto: 4 su 5!



sabato 14 novembre 2015

CineRecensione: "Spectre"


Oggi voglio recensire non un libro, ma un film che aspettavo davvero da tempo. 
*taraaaaaattaaaataaaaaaa, tarataààà, tataaaaaaaa* 
Sì, l'indizio è chiarissimo... ora non avete più dubbi, vero? :D 
Comunque il film in questione è Spectre!



TITOLO ORIGINALE: SPECTRE
aNNO PRODUZIONE:2015A COLOR
REGISTA: SAM MENDES
TRAMA
Un messaggio criptico dal passato di Bond porta l’agente 007 a seguire una pista per smascherare una minacciosa organizzazione. Mentre M lotta contro le forze politiche per tenere in vita i servizi segreti, Bond tenterà di aggirare numerosi inganni e svelare la terribile verità che si cela dietro SPECTREDaniel Craig, per la quarta volta nei panni dell’agente 007, sarà affiancato da un cast d’eccezione: Christoph Waltz, Léa Seydoux, Dave Bautista, Monica Bellucci e Andrew Scott. E ancora, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Ben Whishaw e Rory Kinnear. La sceneggiatura è di John Logan e Neal Purvis & Robert Wade. Direttore della fotografia Hoyte van Hoytema. Montaggio di Lee Smith. Scenografie di Dennis Gassner. Costumi di Jany Temime. Musiche di Thomas Newman. Skyfall, il 23° film della serie è stato un successo mondiale con un box office che ha superato il miliardo di dollari. Prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, SPECTRE sarà al cinema dal 5 novembre 2015, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia

COSA NE PENSO: Premetto che non sono una patita di 007, o meglio... Ho visto qualche film con Pierce Brosnan da piccola e ho avuto la possibilità di rivederli qualche settimana fa, di sfuggita, grazie a Sky Cinema 007, ma non mi hanno entusiasmata, tutt'altro. Mi sembrano i classici film fantascientifici, pieni di nuove tecnologie, per lo più assurde, con scene e personaggi molto stereotipati, insomma, niente di che. 

La musica cambia con Daniel Craig (per me uno degli uomini più affascinanti della terra), vidi per caso Casino Royale (il mio preferito) e me ne innamorai subito, quindi non ho perso gli altri (Quantum Of Solace, Skyfall, Spectre). 

Passiamo appunto a Spectre. Il film inizia con un tripudio di colori e maschere di morti, proprio il tema della morte ritornerà spesso durante il film. Dopo cinque minuti si entra già nel vivo dell'azione, le riprese sono mozzafiato, scene adrenaliniche e paesaggi straordinari, tengono lo spettatore incollato allo schermo. Gli effetti speciali sono magistrali e rendono molto realistica la storia, certo qualche parte un po' forzata c'è, il nostro caro James ha un bel po' di fortuna nel cascare sempre nel migliore dei modi, ma una delle cose che adoro di 007 è che anche quando gli sta crollando un palazzo addosso ed è sporco di polvere e sangue James ha come "unica" preoccupazione quella di abbottonarsi la giacca ed essere sempre di tutto punto (penso che questo sistemarsi la giacca, i polsini ecc sia proprio una peculiarità dell'agente doppio zero :D). Ovviamente qualche punto un po' forzato c'è, ma anche questo è tipico degli 007, ad esempio quando riesce a liberarsi del laccio che gli legava i polsi con una facilità esagerata, o anche quando fa incidenti assurdi e ne esce illeso. 
Altro punto a favore è come la storia proceda spedita, non ci sono parti noiose o "morte", tutto ha un suo perchè e il regista è stato abile nel rendere una pellicola di 2 ore e 30 apprezzabilissima. 

Gli inseguimenti a Roma sono spettacolari, la scena dell'elicottero, del combattimento in treno o delle montagne austriache anche, insomma, in questo non trovo punti deboli. 
Ho amato tanto anche le scene di humour, utili a stemperare la tensione, per me delle vere e proprie chicche, che penso si avvicinino molto al fantomatico "british humour" (alla scena del topolino ho sorriso davvero tanto).

L'attore protagonista penso sia perfetto in quel ruolo, ha un'eleganza nei movimenti e nei modi di fare assoluta, non sembra mai bruto o macho nel senso dispregiativo, ma sembra sempre essere perfetto e non con un capello fuori posto. Non dico sia il mio uomo ideale, ma poco ci manca. 
Per questo il finale mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, vabbè che lo stesso Craig ha ammesso di non voler più interpretare James Bond, ma sapete com'è... quando ci si affeziona a un attore e al personaggio interpretato un po' di "tristezza" c'è.
La bond girl è carina, simpatica, ma non ho notato chissà che affinità tra lei e James, che penso non supererà mai del tutto la morte di Vesper. Ed anche per questo il finale mi convince ancor meno (!!!).
Spectre, in sintesi, chiude un cerchio:  unisce tutti i "cattivi" dei capitoli precedenti (da Casino Royale del 2006 in avanti...) e fa chiarezza su molti punti, sulle morti dei cattivi, delle varie bond girl, della carissima M (Judi Dench) e sul passato dello stesso James. 
Il finale non è stato spettacolare quanto Skyfall (insuperabile a mio modo di vedere, per diversi aspetti... a partire dalla colonna sonora), ma comunque apprezzabile. Nonostante tutto il voto per me è 5 su 5. Di film d'azione così se ne vedono purtroppo pochi e non posso far altro che aspettare impaziente un altro capitolo della saga, con un nuovo Bond (chissà), sperando sia all'altezza del predecessore...

Voto 5 su 5





Un pensiero va a Parigi, #PrayforParis




martedì 13 ottobre 2015

Recensione de "Il richiamo dell'angelo" di Guillaume Musso

Salve amici, come procede?
Io ho ripreso l'università e torno ogni giorno distrutta... Fortuna che riesco comunque a portare avanti le mie letture. 

Stavolta tocca ad un autore che adoro di cui ho quasi tutti i libri. Il libro in questione è "Il richiamo dell'angelo", che mi ispirava già da un po', ma solo di recente l'ho letto. 
Vado con la scheda!


Titolo: Il richiamo dell'angelo
Autore: Guillaume Musso
Edizione: Sperling e Kupfer 
Anno: 2012, 371 pg.


Trama: New York, aeroporto JFK. In un'affollata area d'imbarco Madeline e Jonathan, due perfetti sconosciuti, si scontrano. Un vivace battibecco, poi ciascuno riprende la propria strada. Le vacanze natalizie sono alle porte: lei sta per salire sul volo per Parigi, dove possiede un avviato negozio di fiori, e lui è in partenza per San Francisco, dove gestisce un modesto ristorante. Non immaginano certo che i loro destini s'incroceranno di nuovo. Una volta atterrati e scoperto con disappunto di essersi scambiati i cellulari nell' urto, ciascuno prova l'irresistibile impulso di curiosare nei segreti dell'altro. E questa reciproca indiscrezione fa riemergere un passato doloroso per entrambi, perché nessuno dei due è quello che sembra. La foto di una ragazza scomparsa... Un volto sconosciuto eppure familiare... Una sconcertante rivelazione... Inizia così una vicenda punteggiata di colpi di scena, sorprese, inattesi capricci del destino. E mentre i due protagonisti rincorrono piste sempre più pericolose, l'amore fa capolino, suggellando l'epilogo sullo sfondo di una New York sepolta dalla neve.

Cosa ne penso: Come in ogni libro di Musso, anche in questo caso i temi di destino e coincidenze della vita sono molto presenti e per me questo è già un punto a favore. Ho apprezzato molto i personaggi, i loro trascorsi, ma nonostante ciò non li ho amati quanto gli altri di Musso. Paradossalmente mi sono affezionata più a Danny, "il cattivo", se così si può chiamare, ho visto in lui un dannato, un predestinato, anche se poi la storia si evolve diversamente. La storia procede spedita, è una lettura piacevole e leggera, ma ci sono comunque molti punti che mi hanno fatto storcere il naso. Innanzitutto dubito che un padre affezionato al figlio, che vede poche volte l'anno, lo lasci solo durante le feste natalizie, per giunta con uno zio scapestrato che si ritrova. Poi c'è una parte in cui lei si concede davvero con troppa facilità a uno sconosciuto per "rendere giustizia" ad un'altra persona che ha visto per pochi minuti nella vita. Inoltre Danny doveva rivestire un ruolo importante nella parte finale, eppure scompare! Non ho capito perchè è rimasto defilato. Infine ciliegina sulla torta non ho apprezzato il comportamento di Madeline, che dimentica come se nulla fosse la storia con il suo attuale ragazzo e presto sposo, per uno sconosciuto. Non so ci sono troppi punti che stonano con la narrazione, che resta comunque apprezzabile.

Voto: 3 su 5!


giovedì 1 ottobre 2015

Penne emergenti: vi presento "Lie4me" di Mariachiara Cabrini

Ciao amici!
Sono scomparsa per tutto settembre, pur avendo tante recensioni in sospeso da scrivere, prima o poi recupererò.
Comunque in questi giorni mi ha contattata una ragazza, Mariachiara Cabrini (alias Weirde blogger dell'Arte dello scrivere) per parlarmi del suo nuovo libro: "Lie4me Professione bugiarda".

Vado con la scheda :D


TITOLO: LIE4ME
AUTORE: Mariachiara Cabrini
COLLANA: Elit
EDITORE: Harlequin Mondadori
FORMATO: Digitale
PREZZO: 3,49 euro



Trama: Proprio come l'Alice del Paese delle Meraviglie, anche Alice Schiano ha un'irrefrenabile fantasia e decide di sfruttarla per inventarsi un lavoro alternativo. La sua missione è migliorare le vite altrui... una bugia alla volta. Vuoi mollare il tuo fidanzato ma non vuoi farlo di persona per non vivere un'esperienza spiacevole? Vuoi fare bella figura con il capo, sbarazzarti di una rivale, conquistare un collega? Alice è la donna che fa per te! Non c'è nulla che non possa risolvere grazie alla sua parlantina, e non prova mai rimorsi per ciò che fa, perché mentire paga, e bene! I servizi della sua agenzia sono richiestissimi, gli affari vanno alla grande e anche la vita sentimentale scorre liscia come l'olio, forse proprio perché racconta un bel po' di bugie anche al fidanzato. Finché qualcuno non fa saltare in aria la sua auto. Chi è stato? Alice non intende restare con le mani in mano ad aspettare che la polizia scopra il colpevole. Tanto più che collaborare con l'ispettore Donati, uomo affascinante quanto irritante, potrebbe portare a risvolti inaspettati. In tutti i sensi.

L'autrice: Mariachiara Cabrini si definisce una lettrice compulsiva. Ormai da sette anni gestisce, con il nickname WEIRDE, un blog dedicato alle sue letture: “L’arte dello scrivere… forse” e si è anche cimentata nella scrittura pubblicando i romanzi: Imprinting love (Zerocentoundici Editore, 2010), La Fiamma del destino (Lulu.com editore, 2011), Le rocambolesche avventure di una lettrice compulsiva (Ilmiolibro.it, 2012), I colori della nebbia, scritto a quattro mani con Francesca Cani (Harlequin Mondadori,2013) .

Che dire? Il libro mi ispira molto e mi è stato descritto come un chick lit con venature di giallo. Sicuramente la storia è mooolto particolare e penso che prima o poi lo leggerò (più poi suppongo T_T).
Il libro è acquistabile in tutte le librerie online, mi raccomando! Spero vi piaccia! 

A presto! 

venerdì 28 agosto 2015

Recensione di "Vacanze in villa" di Sophie Kinsella \ Madeleine Wickham

Salve amici carissimi, 
l'estate e la mancanza di esami imminenti (sto per iscrivermi alla magistrale, quindi sono liiiibera, anche se ancora per poco), mi permettono di procedere spedita con le mie letture.
L'ultima recensione era su un libro della Kinsella, che mi aveva entusiasmato davvero tanto, quindi ho pensato di comprarne un altro: "Vacanze in villa", dove lei si firma come Madeleine Wickham.
Mi viene una sola parola in mente: D E L U S I O N E!




Titolo: Vacanze in villa
Autore: Madeleine Wickham \ Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
261 pg, 2011

TramaChloe ha davvero bisogno di una vacanza. Non ne può più di confezionare abiti nuziali, lei poi che non è neanche sposata! Ed è un momento delicato perché Philip, il suo compagno, ha seri problemi di lavoro e non riesce a pensare ad altro. Meno male che Gerard, uno dei suoi più cari amici, le presta la sua meravigliosa villa in Spagna dove trascorrere qualche giorno in pace... Hugh non è felice. Amanda, la sua impeccabile moglie, sembra più interessata ai colori delle pareti del loro lussuoso appartamento che a lui, e a Hugh non resta che lavorare dalla mattina alla sera. Ma Gerard, un vecchio compagno di scuola che ha rincontrato per caso, gli dà l'occasione di spezzare questa opprimente routine proponendogli un breve soggiorno nella sua casa in Spagna... Perfetto! E così Chloe e Hugh si ritrovano con le rispettive famiglie nello stesso momento e nello stesso posto, scoprendo con grande disappunto che Gerard ha promesso la villa a entrambi. Dopo lo sconcerto iniziale, sono costretti a convivere tra piccoli disagi e, soprattutto, tensioni sotterranee. Perché Chloe e Hugh hanno un passato in comune, un passato che torna prepotentemente a galla durante una vacanza che si rivelerà piena di imprevisti e sorprese. "Vacanze in villa" è una commedia sulla difficoltà di difendere l'amore dalle insidie dell'abitudine e della quotidianità, in una sfida che si combatte - e si vince - giorno dopo giorno.

Cosa ne penso: Ho una domanda da porre: ma siamo sicuri che ci sia la Kinsella dietro questo libro? Sono rimasta a dir poco allibita, è lontano anni luce da "Ho il tuo numero", l'ho trovato banalissimo, scontato, ma soprattutto odioso. Protagoniste del libro sono due famiglie: quella composta da Chloe, il marito Philip e i due figli Sam e Nat, poi ci sono Hugh, con la moglie Amanda, le due bambine (il cui nome credo non freghi a nessuno) e Jenna, la babysitter.
Posso dire che ho odiato tutti, ma proprio tutti?! Forse si salvano solo i figli delle coppie. Farò una recensione un po' diversa e cioè di ogni personaggio, perchè della storia banale c'è poco da dire.
Chloe: Lei è una sarta, una donna che ha sofferto molto in passato e che in qualche modo vuole far pagare (almeno io così l'ho vista) tutta la sofferenza repressa al marito. Ho visto in lei una donna parecchio inca**ata col mondo, pronta a far pagare qualsiasi passo falso al marito. Il marito, in realtà è un convivente, ma è più comodo dire marito,  che rischiava di perdere il lavoro da un momento all'altro, non poteva parlare di lavoro, non poteva parlare con i colleghi per sapere se c'erano novità e non poteva sfogarsi con nessuno, perchè Chloe così aveva deciso e quindi a ogni minimo accenno rischiava una crisi isterica. Inoltre non ho apprezzato il fatto che lei sarebbe stata quasi disposta a mandare tutto all'aria, matrimonio e famiglia, per un uomo che le aveva spezzato il cuore e che si era dimostrato inaffidabile.
Philip: Lui forse è l'unico martire della situazione. Non può parlare con la moglie, anzi no, la convivente,  delle sue preoccupazioni e mi sembrava che quasi vivesse con l'ansia di qualche catastrofe. Il suo è un personaggio positivo, perchè nonostante tutto si è sempre rivelato un compagno e un padre perfetto, che ha amato Sam come se fosse suo figlio. Nonostante tutte queste doti, capisce che Chloe (donna molto indecisa e capricciosa) è insoddisfatta e ne soffre.
Hugh: Lui è un perfetto idiota (concedetemi il termine). Ritrova una sua vecchia fiamma e totalmente incurante della moglie e delle figlie decide di lasciarsi andare, come se nulla fosse. Il culmine lo raggiunge quando [PERICOLO SPOILER] propone a Chloe di lasciare tutto e tutti, di ricominciare daccapo, di sposarsi. Così, come se avere una moglie e dei figli fosse una barzelletta! Personaggi del genere sono a mio modo di vedere insopportabili. L'ho trovato immaturo e molto "bambino", succube della moglie, che ama, ma tradisce (!!!). Poi ha un lampo di genio nel finale e capisce quello che sta per buttare all'aria e rinsavisce, ma decide comunque di trascorrere un'ultima notte (davanti a tutti) abbracciato alla povera Chloe...
Amanda: Ok, il suo è un personaggio che ho rivalutato. All'inizio, mentre leggevo, me l'ero immaginata esattamente così

La riconoscete? E' la moglie di Stu in "Una notte da leoni". Veniva descritta proprio come lei: una donna acida, sempre in preda a una crisi di nervi e che rende il marito totalmente succube. All'inizio la sopportavo poco, anche perchè impediva al marito di stare con le figlie (altro segno di debolezza di Stu, ehm Hugh). Poi invece l'ho apprezzata davvero: perchè lei è una donna che ha sacrificato la sua vita per stare con le figlie (vorrebbe lavorare, ma per loro si limita a fare la casalinga) e per il marito (che, come vedete, l'ha ripagata per bene...). Allo stesso tempo si è dimostrata una donna forte, ma il fatto che è stata tenuta all'oscuro di tutto è secondo me un punto debole del libro.
Jenna: Concludo con lei. Anche nel suo caso l'ho immaginata come un personaggio già visto in tv. 
Sì proprio lei, la Julia Roberts di Pretty Woman. E' una ragazza frizzante, piena di vita e sempre pronta a scherzare. I vari "scherzavo!" li leggevo proprio con la voce della Roberts (o meglio la doppiatrice). Superato l'idillio ho odiato anche lei (sì non si scansa nessuno), perchè ha letteralmente illuso e "sfruttato" un ragazzino come Sam, per il puro piacere personale.
Voglio concludere con un ultimo dettaglio: il fatto che 200 e passa pagine fossero tutte ambientate in una villa ha reso la storia moooooolto noiosa e davvero poco dinamica. 
Mi rendo conto che la recensione è piuttosto lunga, ma dovevo "sfogarmi" in qualche modo. 
Sono sicura che gli altri libri della Kinsella sono migliori (ne ho già ordinati due), ma penso che eviterò come la peste quelli firmati "Madeleine Wickham"!

Valutazione: 1 su 5!



venerdì 21 agosto 2015

Recensione di "I've got your number" di Sophie Kinsella

Salve amici! 
Finalmente è arrivato il giorno di una recensione a me tanto cara! Avete presente quando leggete un libro, su cui non avreste scommesso un centesimo, che pagina dopo pagina ti sorprende sempre di più fino all'ultimo quando esclami in mente un immenso WOOOOOOW! 
Bene, questo mi è capitato leggendo "I've got your number" di Sophie Kinsella.


Titolo: I've got your number
Autore: Sophie Kinsella
Editore: Bantam
2012, 368 pg.

Trama: Poppy Wyatt è una sprovveduta fisioterapista ventottenne prossima alle nozze con il suo fidanzato Magnus Tavish, un professore universitario.Il giorno del suo addio al nubilato mentre festeggia con le sue amiche al "Berrow Hotel", Poppy è distratta dal caos causato dall'allarme antincendio scattato nell'hotel e non si accorge che il suo anello, che aveva prestato alle sue amiche per farglielo provare, è sparito. Quando si rende conto della situazione cerca in tutti i modi di ritrovarlo senza riuscirci. Durante il suo ultimo disperato tentativo di ritrovarlo, mentre sta cercando la linea del telefono fuori dall'hotel per ricevere un importante messaggio, un tizio incappucciato le ruba il cellulare e corre via lasciandola per terra. Poppy è disperata. Oltre ad aver perso il suo anello ora è anche senza cellulare. Rendendosi conto che senza cellulare non ritroverà mai il suo anello, rientra nell'hotel in cerca di un aiuto quando improvvisamente nota un telefonino nuovo in un cestino della spazzatura. Poppy decide così di prenderlo e di farlo suo, dando il suo nuovo numero a tutti i suoi amici e conoscenti. Poco tempo dopo Poppy viene a sapere che il telefono appartiene ad una certa Violet, l'assistente di un ricco manager. Dietro il cellulare c'è l'indirizzo della 'White Globe Consulting' che poi si scopre essere la grande azienda dove lavorava Violet come assistente segretaria. Poppy decide comunque di tenersi il telefono nell'attesa di incontrare Violet, ma al posto della ragazza, Poppy viene a contatto proprio con il giovane capo di Violet, il ricco manager e capo della WGC, Sam Roxton. Poppy si ritroverà a dover dividere il telefono con lui, mentre cerca disperatamente di salvare il suo matrimonio.

Cosa ne penso: Da un po' mi frullava per la testa l'idea di leggere un libro in inglese, così ho scelto la regina del chick-lit: Sophie Kinsella. Non avevo letto niente della Kinsella, ma sapevo che era molto quotata, per cui mi sono fiondata su un libro che non rientrava nella serie "I love shopping", ed ecco "I've got your number". 
Quando ho preso per la prima volta in mano questo piccolo mattoncino ho pensato "Oddio ce la farò mai a leggerlo tutto!?", così determinata più che mai ho iniziato. La narrazione inizia con Poppy, la protagonista che ho amato sin da subito per il nome (dai, chiamare qualcuno Poppy è troppo divertente! Penso che il mio prossimo cane lo chiamerò così). La nostra cara Poppy è in preda al panico perchè ha perso l'anello di fidanzamento. Ok, ammetto che all'inizio ho poco apprezzato la sua sbadataggine, il suo essere completamente svampita e distratta. Come se non bastasse le rubano anche il cellulare e tadaaan ne trova uno in un cestino e Finders Keepers, se ne appropria come se fosse suo. Poco dopo scopre che appartiene all'assistente di Sam Roxton, manager di un'importante azienda. Sin da subito ho amato lo stile dell'autrice, che forse viene esplicitato meglio nella lingua originale, spiritoso, frizzante, ironico (Dio quanto ho riso!).  
Al di là dello stile leggero, questo libro mi ha "insegnato" tanto (sì perchè anche le letture leggere possono rivelarsi d'insegnamento). Prima di tutto mi sono rivista in Poppy quando si sentiva inferiore e inadatta in una famiglia di super geni. Quella sensazione di inadeguatezza la conosco bene, ma è stato un consiglio di Sam a farmi aprire gli occhi, quando le spiegava che era semplicemente una loro caratteristica quella di avere un "cervello grande" che era come un naso grande, una bocca grande e via dicendo. Aggiungendo poi 
«Questi accademici hanno bisogno di sentirsi importanti. Scrivono
saggi, presentano programmi televisivi per dimostrare di essere persone utili e valide. Ma tu svolgi un servizio utile e valido ogni giorno della tua vita. Non hai bisogno di dimostrare nulla. Quante persone hai curato? Centinaia. Hai attenuato il loro dolore. Hai fatto stare meglio centinaia di
esseri umani. Antony Tavish ha mai fatto stare meglio qualcuno?»
Come non amarlo? 
Poi al di là del suo essere distratta, pasticciona etc, la Kinsella ci ha permesso di scoprire anche il lato più profondo e serio di Poppy. Sin da subito si capiva che era una ragazza che, al di là dei suoi mille problemi, sarebbe stata disposta ad aiutare il prossimo senza pensarci su due volte. Sin da subito ha deciso di aiutare uno sconosciuto (Sam) cercando di intrattenere, con una sorta di mini flash mob (sì, proprio quello) una persona che stava per abbandonare l'hotel e che Sam doveva assolutamente incontrare. 
Altra nota lieta è stata la collaborazione tra Sam e Poppy. La loro "relazione" ha permesso ad entrambi di cacciare il loro meglio, i lati migliori del loro carattere ed è una cosa che ho amato assolutamente. Sam ha "fatto aprire gli occhi" a Poppy che grazie al suo supporto è diventata una persona coraggiosa, ma soprattutto più forte e sicura di sè, facendole capire che non è il disastro che lei crede di essere o la nullità che la famiglia del suo caro fidanzato le fa credere di essere, ma una donna bella, gentile e intelligente che non ha nulla da invidiare alle altre. 
Poppy ha aiutato Sam a "sciogliere" il suo cuore di ghiaccio, il suo essere sempre così rigido e freddo nelle relazioni con i suoi colleghi, l'ha aiutato probabilmente nel momento peggiore della sua carriera. 
La loro storia, il loro rapporto, prima puramente lavorativo e poi più profondo, è sincero e si evolve gradualmente. Non è un libro smielato, tutt'altro. E' un libro leggero, ma che ti tiene incollata sino all'ultimo. Molti dicono che il finale era scontato, beh scontato un corno! Sono stata col fiato sospeso fino alla fine, volevo entrare nel libro e dire "Poppy che diavolo combini! SVEGLIAAAAAAAA!" 
Il finale è da faccina a cuoricini <3 

Ogni tanto servono libri del genere, leggeri, senza troppi pretese, da cui però si possono ricavare grandi insegnamenti. Grande Kinsella!

Voto: 5 su 5!


giovedì 20 agosto 2015

Recensione di "Le ossa della principessa" di Alessia Gazzola

Ciao amici! 
Le letture targate Alessia Gazzola procedono (amo questa autrice) ed ecco pronta la recensione del terzo capitolo della "saga": Le ossa della principessa.
Vado con la scheda: 


Titolo: Le ossa della principessa
Autore: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi 

2014, 346 pg.

TramaBenvenuti nel grande Santuario delle Umiliazioni. Ossia l'istituto di medicina legale dove Alice Allevi fa di tutto per rovinare la propria carriera di specializzanda. Se è vero che gli amori non corrisposti sono i più strazianti, quello di Alice per la medicina legale li batte tutti. Sembrava quasi che la sua tormentata esistenza in Istituto le avesse concesso una tregua, quanto bastava per provare a mettere ordine nella sua sempre più disastrata vita amorosa, ma ovviamente non era così. Ambra Negri Della Valle, la bellissima, brillante, insopportabile e perfetta Ape Regina, è scomparsa. Difficile immaginare una collega più carogna di lei, sempre pronta a mettere Alice in cattiva luce con i superiori, come se non ci pensasse lei stessa a infilarsi nei guai, con tutti i pasticci che riesce a combinare. Per non parlare della storia di Ambra con Claudio Conforti, medico legale affermato e tanto splendido quanto perfido, il sogno proibito di ogni specializzanda... E forse anche di Alice. Ma per quanto detesti Ambra, Alice non arriverebbe mai ad augurarle la morte. Così, quando dalla procura chiamano lei e Claudio chiedendo di andare a identificare un cadavere appena ritrovato in un campo, Alice teme il peggio. Non appena giunta sulla scena del ritrovamento, però, mille domande le si affollano in mente: a chi appartengono quelle povere ossa? E cosa ci fa una coroncina da principessa accanto al corpo?

Cosa ne penso: Io la Gazzola la amo sempre di più! Quest'autrice mi sembra migliorare libro dopo libro ed è per questo che ho ordinato gli ultimi due che mi restano (Sindrome da cuore in sospeso e Una lunga estate crudele). Partiamo con Alice, la famosa allieva. Lei nei primi due libri quasi mi stava antipatica, la vedevo ancora troppo imbranata e inadatta per la carriera che stava intraprendendo. Qui ho iniziato ad amarla. La storia e il "cold case" in questione mi è piaciuto di più perchè ha toccato l'Istituto di Medicina Legale più nel profondo. Ambra, l'Ape Regina, scompare. Alice, Claudio e un po' tutti il resto della truppa cadono nello sconforto e iniziano a dubitare anche dell'integrità del mio amato CC. In questo frangente, appunto, ho amato Alice perchè mi è sembrata l'unica in grado di capirlo, l'unica che, nonostante tutto, si fida ciecamente della correttezza e innocenza di Claudio. CC mi ha fatto quasi pena, mi dispiaceva "leggerlo" così abbattuto e giù di morale e ho sperato che fosse proprio Alice ad aiutarlo, come poi è effettivamente successo! Il legame tra i due mi è sembrato anche più profondo, intimo e confidenziale e ringrazio la Gazzola, perchè faccio spudoratamente il tifo per loro due! 
Per quanto riguarda il caso trattato, l'unico neo che ho trovato è stata l'alternanza della narrazione con le lettere della vittima, risalenti a tanti anni prima. Però resta il fatto che è un giallo che ti tiene col fiato sospeso fino all'ultimo e segue più o meno lo stesso iter degli altri: pagine di ricerca, ipotesi e misteri con il colpo di scena finale. 
Insomma anche stavolta la Gazzola non ha toppato, anzi!

Voto: 4 su 5!